(trovate la puntata precedente del nostro diario di viaggio qui, l’inizio invece qui)
2 Agosto 2014
Partiamo da Monemvassia, destinazione Fokianos (di cui avevo letto qui). Per arrivarci dobbiamo percorrere verso nord quasi tutto il terzo dito!
Per strada ci fermiamo in un bazar che ci aveva colpito all’andata (se non altro per il nome: Alladin), e qui il simpatico gestore ci spiega la differenza, che ci chiedevamo da appena sbarcati in terre greche, tra IASSU (quando si saluta una persona) e IASSAS (quando se ne salutano più d’una o se si dà del lei). Troviamo finalmente le scarpine da scoglio per Emma (‘mamma, sono le scarpine più belle del mondo!!!’), maschera e boccaglio per me e Rebecca (anche se poi scopriremo che quelli di Rebecca sono una schifezza inutilizzabile sigh sob sniff), una pompetta per gonfiare il materassino e un quadernino per me, che sto leggendo dei libri (questo e questo) che richiedono degli appunti… A Monemvassia poi avevamo anche trovato il tanto cercato dizionarietto (in verità una specie di ‘frasario’, il vero e proprio dizionarietto non l’abbiamo trovato)
Dopo la pausa shopping proseguiamo, svalicando monti che sembrano non finire mai e attraversando paesini (solamente un paio per fortuna) dalle stradine strettissime… Quando finalmente finisce la stradina di montagna, a Leonidio, David addirittura si ferma qualche minuto per riprendersi e ricominciare a respirare (da quanto aveva guidato col fiato sospeso tutto il tragitto). Poi riprendiamo la strada seguendo le indicazioni per Fokianos e David, povero, inizia a inveire a denti stretti: si ricomincia a salire!!!
Ci vuole quasi un’altra ora di strada tortuosa e collinare quasi montana, per arrivare al tanto agognato Fokianos, ma una volta arrivati ci troviamo davanti una baia enorme di sassi bianchi, incantevole! Al centro della baia ci sono due taverne due, coi tavolini sulla spiaggia (meravigliaaaa), e noi fatichiamo a scegliere in quale delle due andare a mangiare (ci sembra di fare torto a quella dove non andremo). Prima ancora fatichiamo un po’ a decidere dove piazzarci col camper: i ‘posti’ in cui sono parcheggiati altri non sono propriamente sulla spiaggia, e dopo questa faticata per arrivare io vorrei il posto perfetto! Così alla fine sgommando un po’ sulla ghiaia saliamo fronte mare: non c’è spazio per aprire il tendalino (siamo affiancati da cespugli), ma tanto vista la quantità di api che girano mangiare fuori sarebbe stata una tortura!
Alla fine optiamo per la taverna più piccolina, gestita da una signora dall’aria molto simpatica! Peccato non abbia la moussaka per le bimbe, ma mi fa vedere le melanzane pronte dicendomi che la farà l’indomani! Ci accontentiamo di assaggiare la Chorta (tipo erbette), le melanzane fritte (un po’ meno unte dell’altra sera a Methoni), patatine, tzatziki e un souvlaki per David). Rebecca non mangia nulla di tutto ciò quindi le ordiniamo una micro-koriatiki (insalata greca) senza cetrioli nè cipolle, Poi gelatino (30€ in tutto) e a nanna.
3 Agosto 2014
Al risveglio realizziamo quanto fosse valsa la pena sorbirsi la strada lunga e tortuosa: di giorno la baia è ancora più bella, l’acqua è fermissima e sembra una piscina trasparentissima. Inoltre la densità di persone è bassissima, il posto è praticamente deserto… Splendido!!!
(paperelle che attraversano la baia…)
(tentativi –vani- di insegnare alle bimbe come si lancia un frisbee)
(bimbe all’attacco nell’andare a fare amicizia con i lontanissimi ‘vicini’ di ombrellone)
Passiamo la giornata tra bagni, bagni, bagni…
Unico neo le api, appiccicosissime, che si divertono a camminarci addosso costringendoci a lunghi minuti di immobilità col fiato sospeso, e movimenti sempre lenti e attenti! Cosa non affatto facile per le bimbe, tant’è che il pomeriggio Rebecca riesce a farsi pungere!!! A parte qualche parolaccia sfuggita (‘mamma! Dov’è andata quella cazzo di ape?!?’ ‘sì amore in questo caso puoi anche dirlo…’), poverina, con un po’ d’aglio sfregato nel giro di poco è passato tutto. Il battesimo greco, come ha detto il nonno al racconto dell’episodio (narrano le cronache familiari che io da piccola in Grecia mi facessi pungere non so quante volte al giorno, mi sedevo sopra agli alveari, pestavo le api nella doccia… ahahah)
Dopo la giornata in spiaggia passiamo la serata tranquilli in camper, ceniamo con melanzane ai ferri, hummus, pomodori e pane comprato alla signora della taverna (che gentilmente ci vende mezzo filone più due pomodori per 1€):
Una partitina a dama cinese con le bimbe, un paio di solitari con Rebecca, un burrachino tra noi e poi via tra le braccia di Morfeo!
4 Agosto 2014
David vorrebbe ripartire da qui dopopranzo, ma a me piange il cuore all’idea di lasciare questo splendore di baia. Tra l’altro la mattina sfioriamo la tragedia; Emma da una manata a un ape sulla mia coscia e questa (giustamente) mi punge: panico! (ehm premessa: qualche anno fa mi ha punto qualcosa di simile a un ape mentre guidavo e mi sono ricoperta di orticaria da capo a piedi, episodio che mi ha annoverato tra i soggetti allergici. Essendo io una gran procrastinatrice non ho mai fatto i test per sapere esattamente a cosa sono allergica, ma ho sempre pensato fosse un ape, e ho sempre avuto il terrore di un altra puntura)
Per fortuna invece … non succede nulla!!! Solo la gamba mi si gonfia un po’, sicuramente più del normale (a Rebecca ieri era rimasto solo la puntura tipo quella di una zanzara, niente gonfiori) ma niente di preoccupante, insomma nessuna reazione allergica!
Così, realizzato che forse allora non sono poi così allergica alle api quanto pensavo, prendo con molto più relax la loro presenza… decidiamo di fermarci un altra notte! Se non altro per provare a mangiare anche nella seconda taverna…
Il pomeriggio però si alza un vento intermittente (anche ieri il pomeriggio era un po’ ventoso) che quando c’è fa freddo e quando si ferma fa caldissimo! Finiamo per passare il pomeriggio in camper, che con tutte le finestre aperte è freschissimo: la temperatura è ideale e io faccio un lunghissimo pisolo (il corpo doveva comunque gestire la puntura che non gli era piaciuta molto).
Poi spostiamo il camper e lo mettiamo vicino alla doccia (ebbene sì, non c’è nulla ma c’è una doccia!!! E un casottino con un bagno!!!) che David ha l’ansia di non uscire da sopra alla ghiaia… Fortunatamente invece usciamo senza troppe difficoltà. Docce per tutti e cena alla taverna più grande…
(ma lo vedete dove stanno i tavoli? wowww)
(una mano a Paroliere mentre si aspetta di ordinare)
Contro ogni aspettativa paghiamo meno che nell’altra (29€ per taaanta roba: una spanakopita grande quanto una pizza, tzatziki e le solite patate, le verdurone ripiene di riso e calamari fritti! Più olive e pescetti fritti che ci hanno spontaneamente portato come aperitivo prima del resto) così concediamo il gelato dopocena alle bimbe, e ne approfittiamo per andarlo a prendere nell’altra taverna che ci dispiaceva vedere quasi vuota (questa più grande è anche sempre un po’ più piena, per quello che può essere piena con la densità di gente presente…)
5 Agosto 2014
Sveglia alle 8 circa e ultimo bagno in queste acque, meravigliose soprattutto al mattino. Uscendo dall’acqua però anche David si becca una puntura d’ape (non sarà educato ma: eccheccazzo!!!) e così siamo a tre su quattro!
Ci asciughiamo e salutiamo da questo posto splendido (prima che tocchi anche a Emma…).
Nonostante le api, partiamo sospirando (io soprattutto) ma bisogna ripartire, la strada che ci riporta alla civiltà è lunga…
Buoni sogni di Grecia a tutti!!!
(il diario del nostro viaggio continua qui)
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